Proiezione del film “La bicicletta verde”

Administrator | Archivio | Feb 20, 2013| No Comments »

Giovedì 7 Marzo – Si aprono oggi i tre giorni dedicati alla Festa della Donna e si aprono con una grande proiezione cinematografica: La Bicicletta Verde. La prima regista donna dell’Arabia-Saudita Haifaa Al-Mansour, ci presenta un film in cui rompe i tabù attraverso il sogno di un’adolescente. Un film tutto al femminile tra pregiudizi ed emancipazione.

Giovedì 7 Marzo – Ore 21,00 – Cinema Astra

La bicicletta verde

Regia di Haifaa Al-Mansour

Ingresso gratuito

Labiciclettaverde

La locandina del Film

Trama del film:

Arabia Saudita, in una scuola rigorosamente solo femmini-le Wadjda lotta per non soffocare i propri desideri di liber-tà. In particolare uno di questi riguarda l’acquisto di una bicicletta verde, con la quale potrà essere alla pari del bambino con cui gioca dopo la scuola. La sua famiglia non può permettersela e di certo non vuole che una bambina come lei si faccia vedere su un oggetto tradizionalmente riservato agli uomini. Così Wadjda comincia a cercare i soldi per conto proprio rendendosi conto ben presto che quasi tutti i metodi per farlo le sono proibiti. L’unica è par-tecipare ad una gara di Corano della scuola (lei che non eccelle nelle materie religiose), il cui primo premio è in denaro.
Per parlare della vita oggi nel suo paese, degli uomini e delle donne che lo animano e dell’oppressione dell’uomo sull’uomo (o della donna sulla donna), Haifaa Al-Mansour sceglie di rifarsi al modello aulico italiano e raccontare la storia di una bambina, una madre e la ricerca di una bici-cletta.
La bicicletta verde del titolo anche in questo caso è simbo-lo di emancipazione e libertà, l’oggetto che rappresenta una possibile salvezza al sistema al quale altrimenti anche Wa-djda sarebbe condannata, come la madre e come le compa-gne, un sistema fatto di oppressione mentale e personale da parte degli uomini e di gran parte delle altre donne. La conquista dell’oggetto però non passa per l’esplorazione del paesaggio cittadino quanto per un percorso di purifica-zione e abnegazione. Wadjda diventa così indipendente e libera non per il fatto di andare in bici ma grazie al percor-so con il quale arriva a poterla comprare, talmente audace da influire anche sul tradizionalismo subito dalla madre. Una rivoluzione gentile compiuta involontariamente dal solo atto di cercare dei soldi da sola, ottemperando alle regole imposte (la gara di Corano) per scardinarle da den-tro.
Per i temi trattati e il modo di parlare della condizione della donna il film è stato patrocinato da Amnesty Italia.

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