8 marzo 2014 – Giornata della Donna

pariopportunita | Archivio | Mar 6, 2014| No Comments »

In occasione della Festa della Donna la Commissione Pari Opportunità presenta alcuni eventi dal 7 al 10 marzo:

Incontro Musicale ” A te”
Venerdì 7 Marzo Ore 21,00 – Sala Refettorio, Biblioteca Sperelliana
Ingresso Gratuito

A cura di
Sara Marini e Marina De Fazio voci
Lorenzo Cannelli pianoforte
Michele Fondacci percussioni

Due voci in contrappunto che descrivono, con occhi disimpegnati, le problematiche storiche ed attuali della femminilità, spaziando nei vari generi musicali: dai canti di lotta proletaria alla legge sull’aborto, dall’amore in tempo di guerra al delit-to passionale. Così nella musica popolare italiana come nelle ballate francesi, nei salotti bene e nel-le strade polverose del Sud America, è possibile riconoscere i volti e le storie di quelle figure che delineano l’evoluzione politica, sociale e musica-le di quell’universo imperfetto e complesso chia-mato Donna.

Si potrà mangiare insieme…. Se ognuno porterà qualcosa ….

 


Per il coraggio delle donne Margherita Asta incontra la cittadinanza
In collaborazione con la Libera Gubbio – Presidio Rita Atria
Sabato 8 Marzo Ore 17,00 – Sala Refettorio, Biblioteca Sperelliana

 La mattina Margherita incontra gli studenti del Liceo Mazzatinti

Il 2 aprile del 1985 a Pizzolungo, lungo la strada che porta a Trapani, l’auto con a bordo Barbara Rizzo con i suoi due gemellini di 6 anni, Giuseppe e Salvatore Asta, fece da scudo ad un attentato dinamitardo prepa-rato da Cosa Nostra per il giudice Carlo Palermo, ri-masto illeso.
Inizialmente alcuni mafiosi delle cosche di Alcamo e Castellammare del Golfo (Vincenzo Milazzo, Filippo Melodia, Vincenzo Cusumano, Pietro Montalbano, Gioacchino Calabrò, Mariano Asaro, Gaspare Crocia-ta, Antonino Palmeri) vennero individuati come esecu-tori materiali della strage, che doveva servire a blocca-re sul nascere le inchieste del giudice Carlo Palermo su una raffineria di eroina nei pressi di Alcamo, scoperta dalla polizia ventidue giorni dopo l’attentato. Per que-ste ragioni Gioacchino Calabrò, Vincenzo Milazzo e Filippo Melodia vennero condannati all’ergastolo in primo grado ma assolti nel 1990 dalla Corte d’Appello di Caltanissetta e l’anno successivo dalla Cassazione presieduta dal giudice Corrado Carnevale (in seguito processato per associazione mafiosa).
Negli anni successivi le dichiarazioni di alcuni collabo-ratori di giustizia portarono al rinvio a giudizio dei boss mafiosi Salvatore Riina, Vincenzo Virga, Antoni-no Madonia e Baldassare Di Maggio come mandanti della strage: nel 2002 Riina e Virga vennero condanna-ti all’ergastolo e la stessa pena venne commutata nel 2004 anche a Baldassare Di Maggio mentre Antonino Madonia venne assolto. Tuttavia restano ancora oggi sconosciuti gli esecutori materiali della strage.
Margherita Asta non c’era con la sua mamma e i suoi fratelli. Quella mattina era andata a scuola con una vicina. Da quel dolore nacque nel tempo l’impegno di Margherita. Lei oggi vive e lavora a Parma con la sua famiglia ed è la coordinatrice per il nord Italia di Libe-ra per i familiari delle vittime di mafia.
Oggi, a ricordare la strage, sul luogo dell’attentato, vicino alla spiaggia è stata posta una stele che recita:
«Rassegnati alla morte non all’ingiustizia. Le vittime del 2-4-1985 attendono il riscat- to dei siciliani dal servaggio della mafia. Barbara, Giuseppe e Salvatore Asta»

 


“Hannah Arendt” – di Margarethe Von Trotta
Lunedì 10 Marzo Ore 21,00 – Cinema Astra Via Ansidei, 47

locandinahTrama del film
Il film ricostruisce un perio-do fondamentale della vita di Hannah Arendt: quello tra il 1960 e il 1964. All’ini-zio della vicenda, la cin-quantenne intellettuale e-brea-tedesca vive felicemen-te a New York con il marito, il poeta e filosofo tedesco Heinrich Blücher. Ha già pubblicato testi fondamen-tali di teoria filosofica e politica, insegna in una prestigiosa Università e vanta una cerchia di amici intellettuali. Nel 1961, quando il Servizio Segreto israeliano rapisce il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann, nascosto sotto falsa identità a Buenos Aires, la Arendt si sente obbligata a seguire il successivo storico processo che si tiene a Gerusalemme. Chiede ed ottiene di essere inviata in loco come reporter della prestigiosa rivista ‘New Yorker’. Hannah nota che Eichman, uno dei gerarchi artefice dello ster-minio degli ebrei nei lager, è solo un mediocre burocrate, che si dichiara semplice esecutore di ordini odiosi e, d’altro canto, si sorprende nell’ascoltare testimonianze di sopravvissuti che met-tono in evidenza la condiscendenza dei leader delle comunità ebraiche in Europa di fronte ai nazisti.
Dai suoi resoconti ed in seguito dal suo libro, “La banalità del male: Eichman a Gerusalemme” (1963), emerge la controversa teoria per cui proprio l’assenza di radici e di memoria e la man-cata riflessione sulla responsabilità delle proprie azioni crimina-li farebbero sì che esseri spesso banali (non persone) si trasfor-mino in autentici agenti del male. Lo scandalo si diffonde in Israele e negli USA. La presidenza della sua Università è forte-mente contrariata, la stampa la attacca violentemente, ma il marito, la sua devota allieva tedesca Lotte Köhler e molti stu-denti approvano e sostengono l’essenza, apparentemente para-dossale, del suo pensiero.

Ingresso 5,00€

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